giovedì 24 luglio 2014

Honduras: Attentati contro oppositori del governo/2

In Honduras l'impresa "Desarrollos Energeticos, S.A. de C.V." (DESA) ha progettato e commissionato alla società cinese Sinohydro la costruzione della centrale idroelettrica Agua Zarca nella regione del Rio Blanco.
Questo progetto ha trovato però la ferma opposizione degli abitanti della regione e del popolo indio Lenca che vogliono difendere i territori e le risorse naturali grazie alle quali riescono a vivere; queste popolazioni hanno effettuato manifestazioni pacifiche ed chiesto al tribunale nazionale il blocco dei lavori perché, secondo loro, non sono state seguite tutte le procedure imposte dalla legge come per esempio l'analisi dell'impatto ambientale.

Lo scontro tra DESA e popolazioni locali si è fatto sempre più aspro, il progetto della società DESA ha il favore del governo e dell'oligarchia nazionale ed anche di alcune potenti società estere che vedono la possibilità di aumentare i propri introiti. 
Chi detiene il potere economico sta attuando una campagna mediatica per criminalizzare la protesta che difende i territori e l'ecosistema. 
Inoltre vi sono movimenti di truppe verso la frontiera con El Salvador e la presenza di militari statunitensi che secondo alcuni analisti politici non reputano casuale ma necessari per permettere alle multinazionali di realizzare studi per lo sfruttamento idro-minerario. 
Questo movimento di truppe ha innalzato la tensione a San Francisco Opalaca e provocato alcuni scontri tra popolazioni Indio e militari.

L'aumento della tensione ha portato alla morte di William Jacobo Rodriguez che il Copinh (Consiglio Civico delle Organizzazioni Popolari e Indigene dell'Honduras) definisce il "difensore del fiume Gualcarque contro l’imposizione del progetto idroelettrico Agua Zarca"; il Copinh chiede anche "un'indagine seria e che sia fatta immediatamente giustizia per i casi dei compagni assassinati, feriti e detenuti ingiustamente. Chiede anche l’espulsione immediata delle delegazione di polizia dal territorio Lenca, in quanto fonte costante di minacce e repressione contro le comunità".

L’organizzazione indigena chiede infine uno stop alla repressione politica e alla criminalizzazione della difesa dei territori e dei beni comuni e manifesta che, tutte le azioni intraprese “fanno parte di un processo di difesa territoriale, per la costruzione dell'autodeterminazione e di una governance indigena”.
L'operativo di polizia realizzato dopo l'omicidio, più che alla ricerca dei responsabili si è dedicato alla persecuzione di vari membri delle comunità Lenca in resistenza contro il progetto idroelettrico.

Nessun commento: