martedì 8 aprile 2014

Guatemala: che fine ha fatto il Programa Nacional de Resarcimiento?

In Guatemala nel disegno di legge Proyecto Presupuestario de Recetas y Gastos in fase di discussione al parlamento non vi è nessuna traccia o riferimento al Programa Nacional de Resarcimiento (Pnr) che obbliga lo Stato a risarcire i familiari delle vittime della guerra civile guatemalteca (1960 - 1996).
Il Programa Nacional de Resarcimiento fu varato per la prima volta nel 2003 dopo l'adesione del Guatemala ad alcuni accordi internazionali che stabiliscono il risarcimento proporzionale in base alla gravità delle violazioni e del danno sofferto. Inoltre, le leggi internazionali sanciscono anche l’obbligo, da parte degli stati firmatari degli accordi legati ai diritti umani, di non potersi sottrarre alle riparazioni dovute per i danni causati alle persone.

Il Programa Nacional de Resarcimiento è stato eliminato dal ministro delle Finanze perché quest'ultimo sostiene che il programma non poteva essere inserito nel pacchetto di provvedimenti Proyecto Presupuestario de Recetas y Gastos in quanto i risarcimenti sono da inserire nel bilancio statale del 2013 e non del 2014.
L’organizzazione internazionale Impunity Watch sottolinea come le conquiste ottenute da questa legge per i familiari delle vittime della guerra civile non sono sufficienti perché lo stato guatemalteco ha sempre posto regole molto rigide e restrittive per il riconoscimento delle indennità richieste dai familiari dei desaparecidos.
Il mancato rinnovo della legge non è una sorpresa perché la politica del governo del presidente Otto Pérez Molina detto "Mano Dura", all'epoca del conflitto era uno dei generali più "decisi" nelle operazioni di contrainsurgencia, ha da sempre sostenuto che non è sensato parlare di genocidio della popolazione maya perché si è trattato solamente di un conflitto armato tra l’esercito e la guerriglia.
A contrastare la falsa ricostruzione dei fatti di "Mano Dura" si è scomodato il delegato Onu della Comisión para el Esclarecimiento Histórico, Christian Tomuschat, che ha ribadito con forza che in Guatemala ci fu genocidio ed ha sottolineato il fatto che Molina possa essere indagato e giudicato per crimini contro l’umanità durante il periodo in cui era militare.
Nel rapporto Memoria del Silencio, redatto nel 1999 tre anni dopo gli accordi di pace del dicembre 1996, è evidenziato come circa il 93% dei massacri contro la popolazione civile fu commesso dall'esercito e dai paramilitari.

Il 25 febbraio in Guatemala si celebra il Dia Nacional de la Dignidad de las Víctimas del Conflicto Armado Interno in cui vengono ricordati tutti i caduti della guerra civile; in questo giorno la Red de Organizaciones de Víctimas del Conflicto Armado Interno ha chiesto al presidente Pérez Molina di approvare il Programa Nacional de Resarcimiento per i prossimi dieci anni in segno di rispetto per i 250.000 morti e dei due milioni di sfollati durante il conflitto armato.

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