giovedì 3 ottobre 2013

Colombia: La protesta del Catatumbo

La regione del Catatumbo in Colombia è molto ricca di risorse naturali (petrolio, carbone e gas naturale),  ma solo il 28% della popolazione accede all'acqua potabile ed in numerosi municipi il livello di povertà tocca il 90%.  
L'area di Catatumbo è strategica sia per gli interessi politici che per quelli economici delle multinazionali perché ha una vasta frontiera con il Venezuela e per la sua vicinanza al Lago di Maracaibo (area ricca di risorse energetiche, logistiche e industriali). 
Per queste ragioni il presidente colombiano Juan Manuel Santos sta spingendo per iniziare una nuova stagione di sfruttamento minerario che porterà notevoli guadagni nelle casse dello stato ma che genera paure nelle comunità locali a causa dell'inquinamento che devasterà le loro terre.
Santos sta cercando di convincere le popolazioni parlando di scelte democratiche che porteranno prosperità e "pace sociale" ma non è riuscito a conquistare la fiducia dei circa quattromila campesinos che già il 26 giugno 2013 sono scesi nelle strade per protestare contro lo sfruttamento del sottosuolo.

Gli agricoltori della regione non credono alle parole del presidente colombiano perché sono ancora vivi nelle loro memorie i fatti del lontano 1905 quando lo Stato colombiano concesse i permessi di estrazione del petrolio alle multinazionali statunitensi Mobil Texas e Tropical Oil Company. Furono concessi diritti di estrazione per un periodo di 50 anni dall'allora presidente Rafael Reyes che promise prosperità alle popolazioni locali.
Inoltre durante il periodo in cui operarono le multinazionali petrolifere il tenore di vita della popolazione non crebbe anzi aumentarono la povertà ed i problemi di salute a causa dell'inquinamento e gli abitanti manifestarono per i loro diritti e per la loro salute ma Rafael Reyes inviò l'esercito che soffocò le proteste nel sangue.

I campesinos credono che oggi la storia si possa ripetere se venissero approvate le concessioni per lo sfruttamento intensivo del sottosuolo inoltre lo sfruttamento del carbone comporterebbe l'apertura di miniere a cielo aperto (secondo alcune proposte avanzate da multinazionali canadesi, messicane e colombiane). 
Le miniere a cielo aperto denunciano i contadini ed i minatori (scesi in sciopero per sostenere la protesta degli agricoltori) uccideranno le acque del Río Catatumbo, affluente del lago di Maracaibo (Venezuela), e ciò impatterà negativamente sulla salute degli abitanti sulle loro coltivazioni e sull'ecosistema.
Le multinazionali che già operano nell'estrazione sottolineano le comunità locali non hanno mai rispettato i loro diritti decidendo unilateralmente dove e quando creare una nuova miniera a cielo aperto andando contro le leggi nazionali che in questi casi impongono l'approvazione delle popolazioni indio. 
Tutto ciò è accaduto senza che lo Stato colombiano intervenisse perché il Trattato di Libero Commercio (Tlc) stipulato con gli Stati Uniti garantisce guadagni enormi con miniere di carbone e l'estrazione di petrolio, gas, ed oro.

Allo sfruttamento del sottosuolo e del conseguente inquinamento dobbiamo sommare anche i danni portati dalle monoculture (della palma e del cacao) imposte dai latifondisti o dalle multinazionali agricole a monocoltura intensiva dell’olio di palma e del cacao. 
Inoltre la provincia di Catatumbo è da sempre luogo prediletto dai paramilitari delle Autodefensas Unidas de Colombia (Auc) prima e le Águilas Negras (Bloque Catatumbo e Bloque Norte) adesso, per i traffici di stupefacenti. Insieme al traffico di droga i paras operano con i Batallones Contraterroristas dell’esercito nella guerra sporca con le FARC portando al desplazamiento (sfollamento forzato) di 290mila abitanti ha facendo circa cinquantamila vittime (tra persone ferite ed uccise) . 

Le miniere già presenti, le monoculture e la presenza dei paracos hanno aumentato i conflitti sociali ed oggi le comunità di campesinos ed indio hanno sollecitato l'intervento dello stato, fino ad ora latitante, per finanziare alcuni investimenti per l'assistenza sanitaria, l'istruzione, le infrastrutture e per sviluppare progetti di coltura alternativi a quelli imposti dalle multinazionali dell’agrobusiness. 
Le popolazioni chiedono anche il blocco delle fumigazioni per distruggere le coltivazioni della foglia di coca tramite le fumigazioni ed lo status di Zona de Reserva Campesina per il Catatumbo. 

Per questi motivi le popolazioni del Catatumbo sono scese in piazza e sono riuscite a "contagiare" i minatori, altri gruppi di lavoratori e gli studenti universitari che hanno proclamato di una serie di giornate di protesta contro il presidente Santos e la politica di sviluppo colombiana.

Nessun commento: