venerdì 6 settembre 2013

Perù: Medici in sciopero

In Perù all'inizio di agosto vi è stato uno sciopero di 48 ore dei medici dell’Assistenza Sociale della Sanità (Essalud) per il mancato rispetto degli accordi firmati con la presidenza del Consiglio dei Ministri.
Circa 9000 medici chiedono che vengano applicate le direttive del documento firmato nel 2012 dove veniva posto l'accento sul miglioramento dei protocolli di assistenza per i pazienti/assicurati; inoltre chiedono garanzie contro la privatizzazione del sistema sanitario, un aumento dei macchinari e delle loro condizioni economiche.

L'attuale sistema sanitario prevede due settori quello pubblico e quello privato; il primo si divide in "regime contributivo" e "regime sovvenzionato". Con il "regime contributivo" lo Stato peruviano attraverso il Ministerio de Salud (MINSA) offre le cure mediche in cambio di contributi variabili soggetti alla discrezione del Seguro Integral de Salud (SIS) che contemporaneamente finanzia anche i servizi necessari alla popolazione più povera. 
Inoltre per chi presta servizio nelle forze armate e nelle forze di polizia e le loro famiglie vi sono due sistemi sanitari integrati il Sanidades de las Fuerzas Armadas (FFAA) e la Policía Nacional del Perú (PNP).
Esiste anche una sanità privata sia a pagamento sia gratuita (spesso gestite da ordini religiosi o  ONG) per le fasce più povere della popolazione che forniscono prestazioni mediche del tutto indipendenti dalla struttura statale.

Ollanta Humala ha chiesto di bloccare gli scioperi e le proteste fino alla fine di settembre 2013 per poter inserire gli accordi del 2012 nella riforma della salute pubblica che però la Federazione Medica Peruviana considera neoliberale.

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