mercoledì 20 marzo 2013

Nubifragi colpiscono il Perù


Almeno sei sono le persone morte delle piogge torrenziali che per circa una settimana dal 8 febbraio hanno inondato il paese; le regioni più colpite che hanno dichiarato lo "situación de emergencia" sono quelle di Puno, Cusco, Ayacucho, Huancavelica, Junín, Lima, Huánuco, La Libertad, San Martín, Cajamarca, Apurímac, Amazonas y Madre de Dios.

Il sindaco di  Arequipa (nel Perù meridionale), Alfredo Zegarra, ha riferito di aver dichiarato lo stato di emergenza ed ha confermato la morte di sei persone; due corpi sono stati rinvenuti "in un furgone che è stato sepolto da una valanga di fango", le altre quattro vittime "due uomini e due donne sono sono state trovate nei distretti di Alto Selva Alegre e Cerro Colorado Miraflores". 
Le forti piogge hanno causato da venerdì otto febbraio smottamenti e frane che hanno investito costruzioni  strade dove la protezione civile ha già iniziato a lavorare per poter raggiungere anche i villaggi rimasti isolati; le abitazioni danneggiate sono oltre mille nella sola provincia di Arequipa.
Il Servizio Nazionale di Meteorologia e Idrologia (Senamhi) ha dichiarato che "mai nella città di Arequipa si è registrata una pioggia così intensa come quella registrato tra il pomeriggio e la sera di venerdì". 

Nelle province di Ollantaytambo e di Urubamba si sono verificati altri danni a causa delle piogge torrenziali che hanno danneggiato una ventina di stabili e circa cento persone sono state sfollate, un ponte e numerosi argini dei fiumi che esondando hanno danneggiato numerose colture.
Il comandante della polizia di Urubamba, Wilbert Callapiña, ha affermato che le forti piogge non hanno danneggiato le importanti strutture turistiche della regione ed anche la ferrovia che porta a Machu Picchu non ha subito nessun danno.

Ad Ica (Provincia nella costa sud del Perù) sono state allontanate dalle loro abitazioni circa quattromila persone a causa delle frane che hanno interessato le città di Icae, Ingenio e Nasc; inoltre nella Provincia di Puno, specialmente nella cittadina di Huancané, l'esondazione dei fiumi hanno invaso e danneggiato oltre centocinquanta ettari di campi coltivati a patate, mais ed altri alimenti inoltre il governo regionale ha inviato in alcuni villaggi, isolati, alimenti per la popolazione e gli animali.

Il governo di Ollanta Humala ha immediatamente attivato i canali per fornire aiuti (in particolare materassi, coperte, tende, pale, picconi, utensili e contenitori per alimenti oltre ad alimenti come l'olio, riso e conserve) alle popolazioni e carburante per i mezzi di soccorso. 
In una nota diffusa dal Instituto Nacional de Defensa Civil (Indeci) si legge che "Indeci sta lavorando su tutto il territorio nazionale organizzando soccorsi alla popolazione e valutando i danni alla strutture per poi iniziare nel minino tempo possibile le riparazioni necessarie alla rete idrica ed elettrica".

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