giovedì 4 ottobre 2012

Colombia: ancora in pericolo le popolazioni Nasa


All'inizio del mese di luglio 2012 circa 750 persone della comunità indigena dei Nasa del Nord del Cauca, Colombia,
sono stati costretti ad abbandonare le proprie abitazioni e terre, tutelati da leggi nazionali ed accorti internazionali, a causa dei sempre più numerosi e frequenti scontri tra FARC ed esercito colombiano.

La Guardia Nasa (armata solo di un bastone colorato) ha da sempre utilizzato il dialogo, il rispetto e la non violenza per far rispettare i propri territori ancestrali da parte dei guerriglieri FARC ma la presenza dell'esercito nei villaggi degli Indio ha di fatto militarizzato i propri territori ed allargato l'area del conflitto rendendo vana ogni forma di dialogo che la Gurdia era riuscita ad instaurare con le FARC.

Per questo motivo il popolo Nasa ha chiesto e chiede a gran voce il ritiro delle truppe al presidente colombiano, Juan Manuel Santos, che ha addirittura visitato l'area di Toribio (centro delle terre ancestrali Nasa) ed ha ammesso la grave e pericolosa situazione di Toribio ma non ha voluto ascoltare le richieste per la smilitarizzazione dell'area. 
Dopo questo rifiuto la popolazione Indio si è rivolta alla comunità internazionale che ha risposto nominando come mediatore presso Palazzo Narino l'ex magistrato spagnolo ed attuale membro del Tribunale internazionale dell’Aja Baltazar Garzón.

Il portavoce dell'associazione indigena Acin, che si batte da sempre per difendere le terre ancestrali dei Nasa e la loro incolumità, ha commentato così l'emergenza che stanno vivendo: "Non accetteremo mai che i militari invadano i nostri villaggi. Averli nelle nostre strade e nelle nostre piazze significa portarsi la guerra in casa. Siamo stanchi. E sia chiaro che non condividiamo nemmeno il modus operandi delle Farc che, scendendo nei nostri villaggi pretendono che ci disperdiamo per avere campo libero contro i militari. Non resteremo a mani in mano a guardare le due parti in lotta che rovinano il nostro territorio e i nostri progetti di vita. Marceremo in lungo e largo ovunque si schiereranno gli attori armati per dire loro che non li vogliamo, che se ne devono andare, che devono lasciarci vivere in pace. E se resteremo uniti, ce la faremo".

Il video di questo link testimonia ciò che sta accadendo alle popolazioni Nasa 

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