venerdì 10 agosto 2012

Le miniere del Chiapas


Nel Chiapas (regione nel sud del Messico al confine con il Guatemala) le popolazioni indigene sono in costante difficoltà a causa delle pesanti discriminazioni che subiscono dal governo messicano e per le numerose azioni ostili che il loro territorio subisce da parte delle multinazionali che mirano allo sfruttamento delle risorse naturali presenti.

Dall'inizio del 2012 nel centro del Chiapas alcune aziende messicane e la multinazionale canadese Black Fire stanno lavorando giorno e notte nell'esplorazione di acune aree montane; sembra che abbiano la solo autorizzazione statale e non quella delle popolazioni locali che non sono mai state interpellate come prevede la legge messicana. 
Vi sono anche altri interventi di scavo nel sud della regione, che vedono protagonista la società canadese Black Fire, ma sembrano abusivi dato che non vi è traccia di alcuna concessione.
Alcune testimonianze raccolte nella regione raccontano che le aziende "convincono i piccoli proprietari terrieri a vendere, offrendo in cambio infrastrutture, di cui nella zona c’è forte bisogno. Ma sappiamo bene che che questi scambi sono solo un pretesto per inserirsi nell’ambiente e avere la possibilità di ottenere dallo Stato del Chiapas concessioni per lo sfruttamento minerario".
Inoltre le esplorazioni e gli scavi sono molto inquinanti per i fiumi e le falde dato che i materiali estratti vengolo lavati con solventi o con cianuro.

Ad oggi gli abitanti delle aree interessate non sono stati ancora interpellati sulle concessioni minerarie e la loro protesta viene fatta cadere nel vuoto dallo Stato.

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