mercoledì 1 febbraio 2012

Morales sconfitto al referendum


A metà ottobre 2011 si è svolto in Bolivia un referendum per eleggere 56 magistrati con un risultato deludente per la coalizione che sostiene il Presidente Evo Morale che per questa consultazione si era molto impegnata. Mentre i partiti di opposizione hanno proclamato la loro vittoria dato che avevano chiesto agli elettori di votare scheda 'nulla' o 'bianca'
Il 42% dei voti sono stati nulli, il 18% sono state schede bianche mentre i voti validi sono stati pcirca il 40%. 

La causa principale della battuta d'arresto della maggioranza che sostiene Evo Morales è il lungo scontro che si è consumato tra le comunità indigene ed il presidente per la costruzione della strada che avrebbe deturpato il parco di Isiboro Secure (Bolivia: proteste Indio per la costruzione di una nuova strada).
I nativi avevano manifestato il proprio dissenso con numerosi cortei ed una marcia che li avrebbe dovuti portare fino alla capitale; in queste proteste vi erano stati anche alcuni scontri a causa della repressione attuata dalla polizia. Dopo che la lunga protesta iniziata nell'estate del 2011 il presidente aveva ceduto bloccando il progetto e chiedendo perdono agli indios per le violenze commesse (link a Bolivia: Vittoria degli Indio).

La sconfitta politica di Morales è commentata in vario modo da esponenti politici e della società civile; il presidente dell'ordine del Colegio de Abogados di Cochamabmba ha affermato: "Avremmo rischiato di avere una giustizia non imparziale ma sottomessa. Questa tornata elettorale ha un grande valore politico e a mio avviso viola i principi democratici e costituzionali boliviano".
Mentre il movimento di sinistra Sin Miedo ha affermato, in un comunicato, che "il Paese si è espresso contro una gestione caratterizzata dall'autoritarismo e dall'inefficienza".

Questo referendum è un campanello di allarme per Evo Morales, forte sostenitore dell'utilità delle consultazioni popolari, perché da oggi le maggiori preoccupazioni non provengono più dall'opposizione ma dai suoi alleati e sostenitori.

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