giovedì 19 gennaio 2012

Guatemala: Molina vince le elezione presidenziali


Le elezioni in Guatemala vedono come vincitore l'ex generale Otto Perez Molina del Partito Patriottico (destra reazionaria) che ha avuto, nel ballottaggio del 6 novembre 2011 con l'affluenza del 54,84%, il 55% di preferenze contro il 45% del manager Manuel Baldizon del partito Libertà Democratica Rinnovata (altra formazione di destra).

Otto Pérez Molina
Otto Pérez Molina, generale in pensione di 51 anni con molte zone d'ombra nel suo passato, ha incentrato la sua campagna elettorale sulla sicurezza e giustizia. Gli altri punti su cui si è soffermato nella sua campagna elettora sono stati: bloccare il crimine organizzato, le Maras (bande giovanili) e la micro-delinquenza.

Le ombre sul passato del nuovo presidente è indagato Tribunale supremo elettorale per avere sforato il tetto massimo di spesa per la campagna elettorale (tetto fissato in un milione di dollari) oltre che per la provenienza dei fondi che sembrano essere stati "donati" dai narcos. 
Oltre a questo Molina figura nelle indagini dell'omicidio del vescovo Gerardi, per il quale è accusato di essere il mandante ma anche come esecutore materiale. Secondo le indagini ed alcune indiscrezioni alle spalle di Molina vi sono le importanti esponenti del narcotraffico che in passato hanno protetto e sponsorizzato altri politici del paese.
Molina, come se non bastasse, è anche indagato per crimini contro l'umanità per aver ordinato e partecipato ai massacri nella regione indigena di Nebaj.

Il paese ha espresso la sua preferenza ma continua a vivere un momento molto difficile perché oltre alla violenza dilangante nei primi nove mesi del 2011 si sono contati 2506 omicidi che lo colloca già come l'anno più violento dell'ultima decade. 
Inoltre le istituzioni sono state svuotate di ogni dignità e forza a causa della corruzione e del regime di terrore che i narcotrafficanti sono riusciti ad instaurare in Guatemala; la strada per far recuperare credibilità alle istituzioini è molto ardua sia per il clima che si respira nel paese sia perché, dato per scontata la buona fede del neo-presidente, Molina dovrà scendere a compromessi con le altre forze politiche con le quali si è alleato per riuscire a formare una maggioranza parlamentare.

Nessun commento: