martedì 12 luglio 2011

Perù: mobilitazioni contro il selvaggio sfruttamento minerario

Nella regione del Puno (Perù) il governatore, Mauricio Rodriguez, ha firmato un'intesa con la multinazionale canadese Bear Creek per lo sfruttamento delle risorse minerarie della regione.

La risposta della popolazione della regione è stata immediata in venticinque mila hanno manifestato tutta la loro preoccupazione e la loro contrarietà al progetto della società canadese.
La protesta ha visto la partecipazione di oltre venticinque mila contadini, 900 autocarri e circa un migliaio di commercianti che hanno bloccato il ponte di Desaguadero, snodo fondamentale per il commercio internazionale tra Perù e Bolivia, sul lago Titicaca.
Le esplorazioni del sottosuolo ed il relativo sfruttamento danneggerebbe irreparabilmente l'equilibrio naturale dell'area che vede come principale fonte di reddito  l'agricoltura, la piccola industria casearia ed il turismo.

Le manifestazioni, pacifiche, iniziate il 9 maggio non sono ancora terminate, anzi, i portavoce del movimento che si oppone allo sfruttamento minerario della zona hanno affermato che i presidi e le proteste continueranno sine die o almeno fino a quando "il presidente non ascolterà le richieste, giuste e legittime, contro la miniera Santa Ana".
Alle manifestazioni hanno partecipato, anche, migliaia di cittadini delle vicine province di Yunguyo e Chucuito che arrivati a Puno hanno "occupato" Plaza de Armas della città per sostenere i manifestanti locali.

Il presidente Alan Garcia ha risposto ai manifestanti che le manifestazione ed i blocchi stradali dono "faziosi" e che hanno "obiettivi politici"; inoltre ha deciso di far rimuovere e con la forza i blocchi stradali che stanno paralizzando l'economia.
L'intervento delle forze dell'ordine ha provocato due morti: una manifestante è stata uccisa  dal crollo di un muro in circostanze ancora non chiare, l'altra vittima è un ragazzo che è morto soffocato dai fumogeni utilizzati dalla polizia per disperdere i manifestanti.

Le manifestazioni ed i blocchi stradali hanno per adesso hanno ottenuto la sospensione temporanea, fino all'approvazione del riassetto territoriale regionale, delle concessioni minerarie. Le concessioni non possono essere annullate per via giudiziaria ma solamente con un intervento legislativo; di fatto è solo un intervento formale che cerca di placare glia animi sul campo e che permette di arrivare alle consultazioni tra manifestanti e governo nazionale, forse, con gli animi più distesi.

Oltre all'esito delle consultazioni tra manifestanti e governo si dovrà attendere anche l'esito delle elezioni presidenziali del 5 giungo per capire la posizione del futuro presidente peruviano.

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