mercoledì 6 aprile 2011

La Bolivia non collaborerà con la DEA

Il governo Morales ha respinto una richiesta di collaborazione del governo USA che proponeva l'invio di una task force di agenti DEA (Drug Enforcement Administration) per combattere la produzione ed il traffico di stupefacenti. 
La richiesta degli USA nasce dall'arresto del generale boliviano, René Sanabria ex capo della sezione anti narcotici dal 2007 al 2009 ed attualmente dirigente del servizio di intelligence del ministero degli Interni, che avrebbe trasportato cocaina (gli inquirenti parlano di più di circa 150 kg) destinata ai mercati di Spagna e Usa via Panama. 
Grazie a questo arresto gli USA hanno messo in dubbio tutto il lavoro svolto dal governo boliviano negli anni di presidenza Morales insinuando che anche le alte sfere dello stato siano coinvolte o conniventi con i narcotrafficanti.

La replica del presidente Morales non si è fatta attendere ed ha affermato che "se un poliziotto è corrotto, il problema è di quel poliziotto. Invece la Dea lo utilizza per colpire il governo. La Dea è uno strumento che gli Stati Uniti usano per ricattare i Paesi che non rispettano capitalismo e imperialismo. La lotta alla droga e al traffico internazionale di stupefacenti è guidata solo da interessi geopolitici" ed per queste ragioni gli agenti Dea non potranno rientrare in Bolivia.

In Bolivia la produzione di cocaina è aumentata sia per la maggio richiesta del mercato mondiale sia per le operazioni (fumigazioni per distruggere le piantagioni) che la Dea e le forze di sicurezza colombiane attuano in Colombia. 
Sfortunatamente per adesso l'enorme sforzo che il governo Morales sta producendo per combattere il narcotraffico sembrano non dare i risultati sperati. Il governo si sta concentrando sull'educazione e la formazione dei campesinos per far capire che la cocaina produce enormi danni sia alla salute sia al territorio su cui cresce.

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