lunedì 1 novembre 2010

Ecuador: Golpe sventato/2

Il presidente Rafael Correa nel suo discorso alla nazione la sera del fallito golpe ha affermato: "Il tentativo di cospirazione è fallito, ma lascerà cicatrici che ci impiegheranno molto tempo per guarire. E' stato un tentativo di golpe dietro al quale c'è Lucio Gutierrez (ex presidente e ora capo dell'opposizione). C'erano degli infiltrati nella polizia e per questo procederemo a rinnovare completamente questa fondamentale forza dello Stato".

Molte testimonianze di poliziotti rimasti fedeli al presidente affermano che le infiltrazioni nella polizia ci sono state e provengono da persone vicine all'ex presidente Lucio Gutiérrez. In una delle operazioni orchestrate dagli infiltrati è stata assaltata l'emittente televisiva Ecuador TV poco dopo che il canale pubblico era riuscito a mettersi in contatto con il presidente sequestrato ed a farlo parlare in diretta al paese. Grazie alle telecamere di sorveglianza ed alle testimonianze dei giornalisti e tecnici di Ecuador TV si è riuscito a dare un volto ed un nome a coloro che hanno assaltato l'emittente tv e sono riusciti a bloccare il segnale per oltre un'ora. Il gruppo di asssaltatori non era composto da poliziotti ma civili che venivano guidati dall'avvocato personale di Lucio Gutiérrez,Pablo Guerrero.
Inoltre vi sono state numerose spedizioni punitive, riconducibili a persone vicine a Lucio Gutiérrez, verso i giornalisti che cercavano di documentare le varie fasi del golpe.

A seguito di queste rivelazioni lo fonti vicine all'ex presidente affermano la totale estraneità ai fatti e affermano che si è trattato di uno sciopero delle forze di polizia e non di un golpe. Per questo motivo l'ex presidente della Costituente, Alfredo Acosta molto critico con il presidente Correa, ha dichiarato: "Non accetto la tesi che inizia a circolare da destra, che si sia trattato di una montatura del governo e non ci sia mai stato un golpe. Ma credo che il governo si stia comunque approfittando della situazione. E questo non sarebbe di per sé un male, se solo ne approfittasse per correggere il tiro e ritornare alle origini del processo rivoluzionario (la rivoluzione cittadina ndr.), continuando, invece, su questa strada"

Durante il fallito golpe il governo Correa ha ricevuto un'importante sostegno dal consiglio permanente dell'Osa (Organizzazione degli Stati Americani) che ha espresso in una nota ufficiale "il ripudio a qualsiasi tentativo di alterare l'istituzione democratica. Facciamo appello ad un energico richiamo alla forza pubblica e hai settori politici e sociali per evitare che si produca violenza che condurrebbe a instabilità politica e attenterebbe contro la pace sociale e la sicurezza nazionale."

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